La scuola che vogliamo: aperta, inclusiva e innovativa
Coraggiosa-scuola-presentazione
Introduzione
Spesso suona quasi retorico voler riaffermare la centralità della scuola nella nostra società e, all’interno di essa, la centralità di studenti e studentesse. Eppure mai come nell’ultimo anno, costretti alla distanza e ad una modalità del tutto nuova di fare scuola, ci siamo resi conto ancora di più dell’importanza che ricopre nella formazione dei giovani e nel tessuto sociale nel suo complesso.
L’Emilia-Romagna e Ravenna sono un territorio in cui sulla scuola si è investito e si continua ad investire, come dimostrano i dati relativi alla dispersione scolastica o all’inclusione relativi a questo territorio.
Eppure crediamo che sia necessario affermare alcune linee di azione su cui continuare i percorsi intrapresi negli ultimi anni e proporne di nuovi, partendo dalla necessità di porre al centro bambini/bambine e ragazzi/ragazze, con i loro bisogni, le loro caratteristiche e diversità; occuparsi del ben-essere, che non sia solo la fondamentale attenzione alla salute, ma anche promuovere lo stare bene a scuola; ridurre la dispersione scolastica, accentuata dalla pandemia e dalla conseguente necessità di ricorrere alla didattica a distanza; promuovere la qualità dell'insegnamento; essere un punto di riferimento nel contesto in cui è situata; ridurre il divario sociale.
La scuola inoltre deve ritornare ad essere un luogo di riferimento per gli studenti e le studentesse, così che una nuova cultura del rispetto e del riconoscimento reciproco delle individualità possa radicarsi e contrapporsi al diffondersi delle culture omofobe e discriminatorie delle differenze.
Tenendo presente le finalità espresse sopra per la scuola che vogliamo, sono emersi alcuni obiettivi e proposte, pur nella consapevolezza che molte competenze dipendono dal Ministero dell’Istruzione, nei quali il Comune e gli enti locali possono avere un ruolo determinante anche in contesti scolastici in cui la gran parte delle competenze sono ministeriali.
- Lotta alla dispersione scolastica
- finanziare progetti capaci di produrre discriminazione positiva;
- aiutare i ragazzi e le ragazze, tutti nell’interazione con gli altri e nell’acquisizione di competenze in modo che possano avere, nell’inserimento nel tessuto scolastico e, di seguito, lavorativo le stesse opportunità;
- realizzare interventi mirati ad evitare che i problemi oggettivi (lingua diversa, consuetudini aliene al contesto socio-culturale di partenza...), derivanti dall’inserimento scolastico dei ragazzi e delle ragazze, siano presupposto per l’insuccesso scolastico e relazionale;
- proporre, specie nella fascia 14/18, progetti “personalizzati” capaci di intercettare il particolare disagio dei singoli offrendo una prospettiva di vita e occupazionale capace di motivare all’apprendimento e alla frequentazione scolastica, anche professionalizzante.
- Scuola cardine di comunità
- promuovere il ruolo delle scuole facendole diventare sempre più punto di aggregazione delle comunità coinvolgendo le istituzioni territoriali, associazionismo e volontariato con l’obiettivo di accrescere la conoscenza reciproca e la coesione sociale.
- Attività motoria e sportiva per tutti e tutte
- promuovere le attività motorie e psico-motorie formando adeguatamente il personale educativo, affermando il ruolo che l’attività motoria ha nella formazione dei ragazzi;
- impegnarsi nell’avviamento e nella pratica di attività sportive all’interno dei plessi scolastici e del Campus universitario in orario extracurricolare attraverso accordi e convenzioni con le società sportive, in modo da favorire l’accesso a tutte e tutti ad attività che sviluppino capacità motorie fondamentali e di avviamento alle discipline sportive.
- Benessere a scuola
- incentivare e rafforzare il counseling scolastico con la presenza (a partire dalle scuole in cui si ravvisa una maggiore necessità) continuativa di psicologi nelle scuole per: insegnanti, alunni e genitori;
- dotare ogni scuola di un presidio medico o infermieristico che garantisca le funzioni di educazione alla salute, a partire dall’alimentazione e anche (in particolare per le secondarie) su temi inerenti alla sessualità, prevenzione, supporto, vigilanza nell’assunzione di farmaci, intervento in casi di necessità.
- Nidi e infanzia
- aumentare i posti nido per accogliere le domande in attesa;
- contribuire a fare in modo che le tariffe dei nidi non costituiscano una barriera d’accesso per le famiglie;
- estendere l’orario di nidi e scuole dell’infanzia, anche tramite servizi di pre e post scuola per poter contribuire ad un incremento dell’occupazione femminile, già notevolmente inferiore rispetto a quella maschile, ma ulteriormente aggravata dall’inizio della pandemia ad oggi.
- Educatori/educatrici di istituto
- rendere la presenza degli educatori e delle educatrici un punto di riferimento importante all’interno delle scuole in cui lavorano;
- Consentire la permanenza dell’educatore/trice all’interno dell’istituto anche nel caso in cui lo/la studente/essa assegnato/a sia assente per intervenire in altre situazioni di criticità.
- Il sistema Its
- rafforzare e sviluppare nuovi corsi di formazione tecnica post diploma anche in altri settori, legati al tessuto economico-produttivo della città e in sinergia con gli altri soggetti formativi coinvolti.
- Offerta formativa
- elaborare e promuovere un POF focalizzato su alcuni temi chiave quali: inclusione; contrasto al razzismo e alla discriminazione; bullismo e cyberbullismo;
- inserire nella programmazione scolastica l’educazione alla differenza di genere già dalla scuola dell'infanzia fino ai gradi secondari;
- rafforzare la proposta formativa per insegnanti con professionisti/e nel campo educativo-pedagogico e disciplinare.
- Edilizia scolastica
- investire nell’edilizia scolastica per garantire in primo luogo sicurezza, ma anche una maggiore efficienza energetica e spazi adeguati a metodologie didattiche innovative.
- Teatro e arti performative
- sostenere attività laboratoriali legate al teatro e alle arti performative, sia come progetti extracurricolari con adesione volontaria, ma anche all’interno dei diversi percorsi curricolari nei vari gradi di scuola.
- Politiche giovanili
- proseguire nella programmazione e realizzazione di attività legate alla promozione della creatività giovanile, nella prevenzione del disagio e nella promozione dell’agio;
- investire nella realizzazione di centri polivalenti per giovani nella zona del forese.
La scuola che vogliamo: aperta, inclusiva e innovativa
Coraggiosa-scuola-presentazione
Introduzione
Spesso suona quasi retorico voler riaffermare la centralità della scuola nella nostra società e, all’interno di essa, la centralità di studenti e studentesse. Eppure mai come nell’ultimo anno, costretti alla distanza e ad una modalità del tutto nuova di fare scuola, ci siamo resi conto ancora di più dell’importanza che ricopre nella formazione dei giovani e nel tessuto sociale nel suo complesso.
L’Emilia-Romagna e Ravenna sono un territorio in cui sulla scuola si è investito e si continua ad investire, come dimostrano i dati relativi alla dispersione scolastica o all’inclusione relativi a questo territorio.
Eppure crediamo che sia necessario affermare alcune linee di azione su cui continuare i percorsi intrapresi negli ultimi anni e proporne di nuovi, partendo dalla necessità di porre al centro bambini/bambine e ragazzi/ragazze, con i loro bisogni, le loro caratteristiche e diversità; occuparsi del ben-essere, che non sia solo la fondamentale attenzione alla salute, ma anche promuovere lo stare bene a scuola; ridurre la dispersione scolastica, accentuata dalla pandemia e dalla conseguente necessità di ricorrere alla didattica a distanza; promuovere la qualità dell'insegnamento; essere un punto di riferimento nel contesto in cui è situata; ridurre il divario sociale.
La scuola inoltre deve ritornare ad essere un luogo di riferimento per gli studenti e le studentesse, così che una nuova cultura del rispetto e del riconoscimento reciproco delle individualità possa radicarsi e contrapporsi al diffondersi delle culture omofobe e discriminatorie delle differenze.
Tenendo presente le finalità espresse sopra per la scuola che vogliamo, sono emersi alcuni obiettivi e proposte, pur nella consapevolezza che molte competenze dipendono dal Ministero dell’Istruzione, nei quali il Comune e gli enti locali possono avere un ruolo determinante anche in contesti scolastici in cui la gran parte delle competenze sono ministeriali.
- Lotta alla dispersione scolastica
- finanziare progetti capaci di produrre discriminazione positiva;
- aiutare i ragazzi e le ragazze, tutti nell’interazione con gli altri e nell’acquisizione di competenze in modo che possano avere, nell’inserimento nel tessuto scolastico e, di seguito, lavorativo le stesse opportunità;
- realizzare interventi mirati ad evitare che i problemi oggettivi (lingua diversa, consuetudini aliene al contesto socio-culturale di partenza...), derivanti dall’inserimento scolastico dei ragazzi e delle ragazze, siano presupposto per l’insuccesso scolastico e relazionale;
- proporre, specie nella fascia 14/18, progetti “personalizzati” capaci di intercettare il particolare disagio dei singoli offrendo una prospettiva di vita e occupazionale capace di motivare all’apprendimento e alla frequentazione scolastica, anche professionalizzante.
- Scuola cardine di comunità
- promuovere il ruolo delle scuole facendole diventare sempre più punto di aggregazione delle comunità coinvolgendo le istituzioni territoriali, associazionismo e volontariato con l’obiettivo di accrescere la conoscenza reciproca e la coesione sociale.
- Attività motoria e sportiva per tutti e tutte
- promuovere le attività motorie e psico-motorie formando adeguatamente il personale educativo, affermando il ruolo che l’attività motoria ha nella formazione dei ragazzi;
- impegnarsi nell’avviamento e nella pratica di attività sportive all’interno dei plessi scolastici e del Campus universitario in orario extracurricolare attraverso accordi e convenzioni con le società sportive, in modo da favorire l’accesso a tutte e tutti ad attività che sviluppino capacità motorie fondamentali e di avviamento alle discipline sportive.
- Benessere a scuola
- incentivare e rafforzare il counseling scolastico con la presenza (a partire dalle scuole in cui si ravvisa una maggiore necessità) continuativa di psicologi nelle scuole per: insegnanti, alunni e genitori;
- dotare ogni scuola di un presidio medico o infermieristico che garantisca le funzioni di educazione alla salute, a partire dall’alimentazione e anche (in particolare per le secondarie) su temi inerenti alla sessualità, prevenzione, supporto, vigilanza nell’assunzione di farmaci, intervento in casi di necessità.
- Nidi e infanzia
- aumentare i posti nido per accogliere le domande in attesa;
- contribuire a fare in modo che le tariffe dei nidi non costituiscano una barriera d’accesso per le famiglie;
- estendere l’orario di nidi e scuole dell’infanzia, anche tramite servizi di pre e post scuola per poter contribuire ad un incremento dell’occupazione femminile, già notevolmente inferiore rispetto a quella maschile, ma ulteriormente aggravata dall’inizio della pandemia ad oggi.
- Educatori/educatrici di istituto
- rendere la presenza degli educatori e delle educatrici un punto di riferimento importante all’interno delle scuole in cui lavorano;
- Consentire la permanenza dell’educatore/trice all’interno dell’istituto anche nel caso in cui lo/la studente/essa assegnato/a sia assente per intervenire in altre situazioni di criticità.
- Il sistema Its
- rafforzare e sviluppare nuovi corsi di formazione tecnica post diploma anche in altri settori, legati al tessuto economico-produttivo della città e in sinergia con gli altri soggetti formativi coinvolti.
- Offerta formativa
- elaborare e promuovere un POF focalizzato su alcuni temi chiave quali: inclusione; contrasto al razzismo e alla discriminazione; bullismo e cyberbullismo;
- inserire nella programmazione scolastica l’educazione alla differenza di genere già dalla scuola dell'infanzia fino ai gradi secondari;
- rafforzare la proposta formativa per insegnanti con professionisti/e nel campo educativo-pedagogico e disciplinare.
- Edilizia scolastica
- investire nell’edilizia scolastica per garantire in primo luogo sicurezza, ma anche una maggiore efficienza energetica e spazi adeguati a metodologie didattiche innovative.
- Teatro e arti performative
- sostenere attività laboratoriali legate al teatro e alle arti performative, sia come progetti extracurricolari con adesione volontaria, ma anche all’interno dei diversi percorsi curricolari nei vari gradi di scuola.
- Politiche giovanili
- proseguire nella programmazione e realizzazione di attività legate alla promozione della creatività giovanile, nella prevenzione del disagio e nella promozione dell’agio;
- investire nella realizzazione di centri polivalenti per giovani nella zona del forese.